Salvia

 

Salvia tricolor salvia purpurea salvia officinalis salvia leucantha salvia bergaten Salvia ananas Piccolo arbusto sempreverde con rami a sezione quadrangolare. Le foglie sono opposte, finemente dentate ricoperte di peluria, picciolate, ovali-lanceolate, spesse e rugose. Le infiorescenze sono verticali con fiori portati in verticilli da 2 o 4, che appaiono verso giugno-luglio. La salvia può vivere allo stato spontaneo oltre 15 anni e in coltura da 5 a 7 anni.

Le foglie della salvia contengono principi amari, acidi fenolici, i flavonoidi e un olio essenziale (contenente tujone, cineolo,borneolo, linalolo, beta-terpineolo e beta-cariofillene).

La salvia viene, infatti impiegata in tutti i disturbi femminili come la sindrome premestruale e quelli dovuti alla menopausa (in particolare le vampate di calore).
Favorisce il flusso mestruale in caso dismenorrea, perché l’olio essenziale stimola il sistema ormonale femminile e quindi la comparsa delle mestruazioni.
La salvia è utilizzata nelle affezioni dell’apparato gastrointestinale come rilassante della muscolatura liscia, in quanto esplica un’azione antispasmodica, utile in caso di intestino irritabile, spasmi all’apparato digerente o dolori mestruali.
Ha proprietà antinfiammatorie e diuretiche, offrendo una buona risposta contro la ritenzione idrica, gli edemi, i reumatismi e mal di testa.

I preparati a base di salvia sono efficaci per combattere tutte le forme di catarro grazie alla presenza dell’olio essenziale dalle proprietà antisettiche e balsamiche. Per questa ragione, trova impiego nella cura delle patologie dell’apparato respiratorio in caso di raffreddore, tosse, mal di gola e febbre.

Infine la salvia possiede anche un’azione ipoglicemizzante: un infuso a stomaco vuoto di salvia è utile nella cura del diabete, perché riduce il tasso di glicemia nel sangue.

La salvia è conosciuta fin dall’antichità per le sue proprietà salutari, ciò che spiega il suo nome, proveniente da salvo che significa appunto “salvare”.
I Galli, in particolare, ritenevano che la salvia avesse la capacità di guarire tutte le malattie e che agisse efficacemente da “deterrente” contro febbre e tosse. Alcuni addirittura credevano che avesse il potere di resuscitare i morti e per questo veniva anche utilizzata nella preparazione di riti magici.
I Romani la consideravano una pianta sacra, tanto che esisteva un vero e proprio rito per la raccolta, che spettava a pochi eletti. Questi dovevano addirittura indossare un abbigliamento particolare dopo aver compiuto sacrifici.
Nella medicina popolare, già nel Medioevo, veniva usata come cicatrizzante sulle ferite e piaghe difficili da rimarginare.

Ancora oggi la salvia si usa per curare l’insonnia, la depressione, le afflizioni gastrointestinali, le malattie mentali, i disturbi mestruali.
Nella medicina ayurvedica, con impieghi analoghi, la prescrivono anche per uso esterno per le emorroidi, la gonorrea, la vaginite e le affezioni dell’occhio.

INFUSO: 1 cucchiaio raso di foglie di salvia, 1 tazza d’acqua Versare la salvia nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 min. Filtrare l’infuso e berlo in caso ditensione nervosa, cattiva digestione, crampi, disturbi mestruali e vampate causate dalla menopausa.

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